Investigatore privato chi è e cosa fa

Investigatore privato: chi è e definizione giuridica

Relativamente all’ordinamento italiano, un investigatore privato è un privato cittadino, in possesso di requisiti e titoli contemplati dalla legge. Tale figura è disciplinata, essenzialmente, dal testo unico delle leggi di Pubblica Sicurezza, ma la materia è stata ridefinita, nel dettaglio, dal decreto del Ministero dell’Interno del 1° Dicembre 2010, n. 269. Per poter esercitare la professione di investigatore privato, un privato cittadino deve ottenere una licenza prefettizia, la quale non ha alcun vincolo territoriale, permettendo di praticare l’attività, in qualsiasi località del territorio nazionale. Oltre all’autorizzazione del Prefetto, l’investigatore privato deve possedere particolari requisiti:
• deve aver conseguito una laurea in Giurisprudenza o una laurea triennale in uno dei seguenti corsi: Psicologia a Indirizzo Forense, Scienze Politiche, Scienze dell’investigazione, Economia, Sociologia;
• deve aver portato a termine un periodo di pratica di almeno 3 anni, presso un investigatore privato;
• deve aver preso parte a corsi di perfezionamento, in tema di investigazioni private;
• deve aver effettuato documentate attività d’indagine, all’interno di reparti investigativi delle Forze di polizia, per un periodo di almeno 5 anni.
L’investigatore, ha facoltà di intraprendere indagini per conto di privati, enti pubblici, aziende  e anche avvocati, al fine di ricercare elementi di prova, utili in sede di processo, sia civile, che penale.

Cosa fa l’investigatore privato e quali metodologie utilizza?


Non è semplice rispondere a questa domanda con precisione, in quanto ogni investigatore, ha le sue metodologie e modalità d’azione. In ogni caso, l’investigatore lavora su incarico di un cliente, che gli fornisce indicazioni dettagliate circa l’indagine da svolgere, i suoi sospetti e il risultato che intende conseguire. A quel punto, il detective privato comincia a studiare il caso, reperendo tutte le informazioni che riguardano la vita e le attività del sospettato o dei sospettati.

In seguito, procede con pedinamenti e appostamenti. Ci si può domandare, se sia lecito che una persona possa essere pedinata da un detective. Ebbene, questa procedura è lecita e legale, se non si arreca danno o disturbo all’individuo pedinato. Durante la fase di pedinamento, l’investigatore può utilizzare strumenti elettronici come il localizzatore GPS, un mezzo che permette di seguire gli spostamenti del soggetto.

Il detective può anche scattare foto e registrare video, a patto che questi ritraggano ambienti e luoghi pubblici. Ha, inoltre, facoltà di effettuare registrazioni audio di una conversazione, ma solo se vi ha partecipato palesemente o anche solo silenziosamente. Quello che, invece, un detective privato non può assolutamente fare, è mettere sotto controllo il telefono di una persona: si tratterebbe di un’incursione nella sfera privata dell’individuo sospettato. Allo stesso modo, non gli è consentito consultare i dati di telefonia (tabulati, contenuto degli sms scambiati). Tale divieto, si estende anche alle chat private di applicazioni quali WhatsApp.

Non consentite sono pure le intercettazioni telefoniche e ambientali. Il detective, infine, non può ricercare informazioni inerenti conti correnti bancari o postali, di una persona fisica oppure giuridica. Ecco, qui di seguito, alcune attività che un detective privato autorizzato, è in grado di svolgere:
• indagini pre matrimoniali, indagini per infedeltà coniugale, per la definizione dell’assegno di mantenimento e la tutela dei minori;
• ricerca di cose e individui scomparsi, di testimoni ed eredi;
• indagini per molestie, minacce e mobbing (sicurezza personale)
• indagini commerciali specifiche, controspionaggio industriale;
• attività di investigazione aziendali;
• indagini circa assenteismo di dipendenti e soci, licenziamento per giusta causa;
• rintraccio di persona e verifiche pre assuntive;