Falsa malattia dipendenti

La gestione corretta del personale e delle risorse a disposizione è un problema di fondamentale importanza per ogni datore di lavoro. Specialmente al giorno d’oggi non è raro riscontrare casi di falsa malattia tra i propri dipendenti che, in teoria, sono regolarmente e giustamente tenuti al mantenimento del proprio posto di lavoro in caso di vera indisposizione. Ma come scoprire i casi più sospetti e quali sono le prove da raccogliere necessarie affinché un datore di lavoro possa dimostrare la malafede del dipendente che si mette a malattia in modo falso? Nell’articolo precedente abbiamo affrontato l’argomento e capito se un imprenditore possa controllare i dipendenti in base alla legge. In questo affrontiamo nello specifico una delle motivazioni che spesso richiedono un controllo da pate del datore di lavoro, i permessi richiesti per finta malattia. Sicuramente ci si può rivolgere ad un’agenzia di investigazioni e chiedere ai detective di svolgere indagini aziendali per valutare la lealtà del dipendente. Ma prima di arrivare a questo, è possibile capire se ci si trova dinanzi a una situazione conclamata di permesso per falsa malattia o meno.

Controllare l’autenticità dei certificati medici

Il primo documento ufficiale in grado di attestare le condizioni di salute di un qualsiasi lavorate è sicuramente il certificato medico. Tale documento viene rilasciato al fine di documentare lo stato di un qualsiasi soggetto in modo da restituire alla propria azienda un report completo soprattutto in merito ai giorni di malattia richiesti dal dipendente. Benché ufficiale ed il più delle volte veritiero, sono stati registrati numerosi casi in cui le informazioni riportate non corrispondessero alla realtà, portando alla luce le mal intenzioni degli impiegati nei confronti del regolamento e dell’azienda stessa.

 

Controllo medico indetto dall’INPS

Il controllo da parte di un medico fiscale è sicuramente un ottimo strumento per accertare le condizioni dei propri dipendenti e verificare la loro condizione di salute. Questo tipo di controllo può essere indetto in orari quali dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00, garantendo al medico incaricato di poter visitare il soggetto in questione senza preavviso. Tuttavia anche in questo caso non è possibile essere certi che il vostro dipendente vi stia dicendo il vero e, proprio per questo, è strettamente consigliabile la consulenza di veri esperti del settore capaci di controllare e verificare realmente in quali condizioni si trova il vostro impiegato. Certo, non è sempre necessario ricorrere all’ausilio di tali figure, tuttavia è sempre bene ricordare che questa tipologia di reati non è affatto sconosciuta al mondo del lavoro e che è sempre bene affidarsi all’aiuto di un professionista se si sospettano truffe o bugie di qualsiasi natura.

 

Rivolgersi ad investigatori privati o a società investigative

 

Alcuni casi particolarmente problematici richiedono l’impiego di altre risorse, più specifiche, in grado di documentare e testimoniare quale sia lo stato di salute del soggetto di cui si hanno sospetti per definire una volte per tutte la sua reale condizione. Grazie alla sentenza 17113 indetta dalla Corte di Cassazione è ad oggi possibile per ogni datore di lavoro ricorrere all’ausilio di investigatori privati o di società investigative, naturalmente provviste di adeguata licenza. Grazie al supporto di tali figure è possibile per ogni datore indagare le condizioni dei propri dipendenti anche e soprattutto fuori dall’orario di lavoro determinato, non infrangendo alcun tipo di legge nel caso in cui si sospetti un qualunque tipo di frode. Assicurarsi che ogni impiegato svolga correttamente il proprio dovere senza nuocere agli interessi della propria azienda o della propria sede è un problema fondamentale per ogni capo che si rispetti, pertanto è strettamente consigliabile rivolgersi solo a veri professionisti in grado di fornirvi risposte adeguate e professionali.